Bologna-Milano, solo donne


Esterno sera, all’interno dell’abitacolo di un’auto, autostrada A1 Bologna – Milano.
Quattro donne, amiche, di ritorno da un week end amarcord nel capoluogo emiliano, cui tutte sono legate da un rapporto speciale (qualcuna anche da due o tre, ma non sottiliziamo)
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Voce 1. Il punto è, vedete, che io non mi innamoro. Cioè da quando mi sono separata da beep non ho più conosciuto nessuno che mi facesse battere il cuore. Non voglio mica fare la femminista e dire che gli uomini sono tutti uguali e fanno schifo; no, molti sono belli e piacevoli e quando li vedo penso a come si deve stare bene al loro fianco. Ma c’è già qualcuna, sempre. Poi ne resteranno di fantastici, ma io non li conosco. Non ne incontro uno: non al lavoro, non in giro, non nei locali. Quindi ecco, sono sempre più scettica sulla mia possibilità di sposarmi e fare dei figli.

Voce 2.  Ma piantala. Lo sai che è sempre così: si dice così e poi domani trovi l’uomo della tua vita, fra sei mesi ci vai a vivere insieme e fra un anno sei incinta.

Voce 1. Vi odio, vi odio quando fate così. Quelle che ti fanno scendere dall’alto della loro tranquillità emotiva e affettiva il contentino, la rassicurazione miserrima dei poveretti: “Non fare così, i miracoli succedono”.

Voce 3. No vabbé, e poi io la sua tranquillità emotiva mica la vorrei. Hai presente con chi ha appena comprato una casa?
Risate.

Voce 4. E comunque io mi sciroppo quella stronza di mia cugina tutte le volte. Un cesso, un cesso colossale. Una sfigata che non è mai uscita da quel paese del cazzo in cui è nata e non ha avuto uno straccio di maschio fino a due anni fa, poi ne ha trovato uno orrendo, vecchio, che di sicuro la tradisce, e ogni volta mi guarda con sufficienza e dice: “Ma allora, non hai ancora trovato un uomo?”

Voce 2. Ma chi è, è quella che ha messo in giro la voce che sei lesbica?
Risate, lunghissime.

Voce 4. Quella stronza, sì, che il prete si è avvicinato per dirmi di “tornare sulla retta via” l’ultima volta che l’ho incrociato.
Risate incontrollabili.

Voce 3. Comunque tu sbagli: tu devi dire che è vero che sei lesbica. Anzi se vuoi una volta ci vengo io li con te e ci baciamo davanti a tutti, ma sai che risate che ci facciamo? ‘Sti stronzi. Io glielo ho detto a mia madre, l’ultima volta che mi ha riferito che la sua amica tutta preoccupata le ha chiesto quando mi sarei sposata. Le ho detto, guarda mamma, dille pure che sono lesbica e non mi sposerò mai e che la smetta di romperci le palle.

Voce 1. Giusto, io ai miei glielo ho detto, te lo ricordi, c’eri anche tu presente: “Bisogna affrancarsi da questa morale cattolica per cui se non sei fidanzata non trombi”. Eccheccazzo.

Voce 4. Sì e poi, fatemi finire, quella stronza di mia cugina, sempre lei, l’ultima volta mi ha detto: Ma tu facebook ce l’hai? Ma com’è che un uomo non lo trovi nemmeno lì? No ragazze mi è uscito il fumo dalle orecchie! Le ho risposto: Ma tu hai presente che sei la figa più brutta dell’emisfero boreale, non ti ha mai cagato nessuno, hai sposato uno sfigato di vent’anni più vecchio che ti tradisce e tocca il culo alle ragazzine, sei diventata un barile – climax – e non ti lavi nemmeno???

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