Beirut/Dispacci #11


Fatico a credere che Robert Fisk, con il quale tra l’altro ho parlato ieri al telefono (grazie Paolo grazie, I owe you one), si sia mai presentato a un’intervista esordendo Si faccia una domanda e si dia una risposta, più o meno come ho fatto stamane con due ore e mezzo di sonno sul groppone e un concerto di shots a crivellarmi il cervelletto. Il mostro DeLille nel frattempo vagava per il posto cercando l’inquadratura perfetta per vincere il Word press photo, divorando focacce libanesi assorbi vodka. Una volta trovata, ovviamente, la tipa non ha voluto farsi fotografare: forse l’acume delle mie domande l’aveva impressionata.

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