Beirut/Dispacci #1


Con un’ora e mezza di ritardo rispetto al previsto, e quattro chiamate senza risposta di Edoardo sul telefono, sono arrivata a Beirut alle 3 di notte. Ad attendermi il tassista che mi aveva mandato a prendere, un tizio di mezza età con un sorriso largo e un po’ molle, incapace di parlare altro che arabo. Il che ha iniziato a essere un problema a nemmeno tre minuti dall’uscita delle porte scorrevoli, quando si è accorto di non ricordarsi dov’era parcheggiata la macchina: girava avanti e indietro per il parcheggio dell’aeroporto emettendo suoni gutturali, mentre io sudavo copiosamente, con 20 chili di zaino sulle spalle, cercando di saltargli dietro. Dopo dieci minuti ho rinunciato e mi sono seduta su un muretto ad attenderlo, salvo poi farmi prendere dal panico quando mi è sparito dalla vista: così mi sono messa a correre anche io, e alla fine sembravamo due pazzi in giro alle 3 di mattina per un parcheggio.

Ma il meglio doveva arrivare. Trovata la macchina, il taxidriver ha imboccato con calma una delle decine di arterie dissestate di Beirut sud, dove le strade non hanno nome (e non è una citazione romantica dagli U2) e ogni cinquecento metri i militari ti fermano a un checkpoint, ché quello è territorio di Hezbollah. Ci ho messo mezz’ora di percorso, e un borbottio crescente, a capire che il bonaccione che avrebbe dovuto portarmi a casa non aveva la minima idea di dove casa fosse, e quando l’ho capito la stanchezza e l’ironia della situazione mi hanno scatenato un riso tra l’isterico e l’adolescenziale, irrefrenabile (nel frattempo Edo era a sbronzarsi a una festa in cui gli ospiti d’onore erano i Gorillaz, così, tanto per dire). Tra un singulto e l’altro provavo a interagire con il buonuomo, in un panarabofrancoinglese che suonava più o meno così: Ecutè monsieur, tu know ou home is? Call, mobile mobile, Inshallah qualcun answers. No surprise, in effetti non ci capivamo. Per farla breve, comunque, alle ore 4.45, e cioè dopo un’ora e quindici minuti esatti – giurosuddio – che vagavamo senza meta, sono riuscita a chiamare un’amica che parla arabo, e abbiamo concordato lo scambio della merce – le mie chiappe sulla macchina degli amici di Edo, trenta dollari a lui per non vederlo mai più – a un benzinaio di Beirut sud. E comunque il tassista era genuinamente dispiaciuto, e mi è parso davvero un’ottima persona: se solo avesse saputo le strade.

Detto questo, Beirut è una città estremamente accogliente e affascinante. Non si può dire che sia bella – un agglomerato di cemento segnato da colpi di mortaio e katyusha, dove è meglio, dove è peggio un agglomerato di cemento e specchi per attirare i miliardi dei sauditi con resort sul mare che i tamarri abboccano meglio che al Billionaire – ma di certo va scoperta. Abbiamo individuato già il verduriere di fiducia, che ha letto la mano di Edo ma si è rifiutato di leggere la mia, dicendomi: “Ho scoperto di amarti”. Chapeau.

Domani iniziamo a scattare e intervistare. Spero di stare qualche giorno a Beirut e poi scendere verso il confine con Israele, o spingerci a est nella Bequaa. Non ho la forza di caricare ora qui le foto, ma un po’ a casaccio le ho buttate su Facebook, aperte a tutti, se vi va di vederle. Ah, ho un numero locale; chiamate ed sms allo 0096 – 1- 701-99425.

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    #1 by trf on July 22, 2010 - 09:25

    Sei stata promossa a browser home page scalzando di prepotenza Libero…
    ai meri aggiornamenti di politica preferisco le esilaranti prodezze e racconti dell’inviata geolina

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    #2 by gea on July 22, 2010 - 09:57

    onorata tri…comunque libero come homepage andava cambiato in ogni caso!

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    #3 by trf on July 29, 2010 - 21:15

    almeno non hai mentito sulla tua età anagrafica: 30 anni suonati… nonostante la senilità hai energia da vendere, sei un esempio, brava geolins

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    #4 by trf on July 30, 2010 - 09:03

    la maggioranza si è sgretolata… l’Italia sta perdendo la sua identità… l’esodo di massa è alle porte, geolina rimani il libano

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    #5 by marti on July 31, 2010 - 11:18

    oggi è sabato, ultimo giorno di lavoro, una splendida giornata estiva , brezzolina, aria di vacanze in arrivo. Domani partenza per la sicilia, tra i preparativi vari mi sono ripromessa di leggere tutti i tuoi dispacci ed eccomi qua! bacimarti

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    #6 by trf on August 3, 2010 - 16:09

    che la forza sia con te…
    oltre alla pedicure fatti anche una lampada, non sia mai che ti scambino per una padana ariana fraintendendo le tue nobili origini del profondo meridione

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