[Antefatto. La settimana scorsa Alitalia mi ha perso il bagaglio sia all’andata che a ritorno da Chicago: due volte in meno di dieci giorni. E’ arrivato a Milano appena in tempo perché, senza nemmeno disfarlo, lo caricassi su un nuovo aereo per Londra. Adesso, bloccata a Londra dalla famosa eruzione del vulcano, chiamo il callcenter Alitalia – su loro precisa indicazione – a 0,70 centesimi al minuto e mi tengono in attesa 48 minuti d’orologio; quando finalmente un’addetta mi risponde mi dice che avrei dovuto selezionare il tasto 1 al primo menù di scelta: così non mi può proprio aiutare. Su suo suggerimento, invio una email all’assistenza clienti: ricevo un Out of office automatic reply. Da ultimo, provo a consultare il sito: the server is too busy. Quando si dice un’efficace gestione della crisi].
E quindi bloccata a Londra. Giro con un amico che vive qui e incontriamo un po’ di giovani rampanti neoyuppie della finanza, tutti rigorosamente di stanza tra South Ken e la City, quartieri bene di ragazze con tacco dodici, pochette sotto braccio, capelli lunghi e vestiti luccicanti, accompagnate da giovani uomini di sicura carriera, camicie strette, capelli ben tagliati e vacanze estive già programmate. Figge de famiggia udù de bun che ti peu ammiàle senza u gundun, cantava De André.
Affondati su divanetti di pelle, forse umana, di locali posh dove tre cocktail si pagano con la carta di credito, mi sforzo di chiacchierare con questi amici di amici di cugini di ex compagni di università che ci si ritrova a vedere di quando in quando in virtù della comune condizione di italiani della diaspora. Scopro che hanno poco più di trent’anni e vivono qui già da sei o sette; ci sono arrivati da neolaureati, magari con uno stage in Goldman Sachs, e poi ci sono rimasti, fino a diventare senior analyst più qualche altra parola incomprensibile, che tutto insieme significa che sono quelli che gestiscono fondi, derivati, quattrini e tutte quelle operazioni che complessivamente spostano gli equilibri mondiali, fino ad arrivare al nostro conto in banca, al prezzo della benzina, alla difficoltà di pagare le bollette perché i costi energetici sono schizzati oltre l’immaginabile, a dare a chi ha lavorato per quarant’anni una pensione che sia almeno dignitosa. Poi alle sette escono dall’ufficio, montano su un cab e si ritrovano per qualche drink in questi bar lucidi e lucenti, melting pot del meglio dell’intellighenzia finanziaria che sarà, e parlano di cosmetici e automobili, vacanze e pizze, di come Londra sia difficile da girare e cose così, tremendamente normali.
Storco il naso e risulto antipatica, come sempre mi succede quando mi sforzo di contenere giudizi certamente affrettati su persone che mi risultano a pelle insopportabili. Ma è la mancanza di consapevolezza che mi atterrisce. Non è colpa loro, ovviamente: come nella catena di montaggio, ognuno fa bene il proprio piccolo pezzo di lavoro e magari non si rende nemmeno conto di quale sarà il prodotto finale. Ancora più ovvio, per chi ha studiato brillantemente economia, marketing e finanza, a 23 anni uno stipendio di parecchie centinaia di pound nelle società più swinging della swinging London è un traguardo (o un punto di partenza) tremendamente meritato. Eppure il risultato finale è questo: una generazione di giovani professionisti tanto efficienti quanto alieni al reale, che si muovono come schegge impazzite sullo sfondo di una città in cui è possibile vivere sempre on the edge, che del doman non v’è certezza.
Leggeranno i giornali? Si porranno le questioni etiche che rimbalzano dalla Casa Bianca alle discussioni dei bar di paese? Avrei voluto chiederglielo ma non l’ho fatto, per paura delle risposte.
[P.S. La scritta della foto è stata scattata all’interno del bagno del Dolphin, Hackeny Road, quartiere popolare dell’East London dei film di Ken Loach che furono; mercati di fiori, ristrutturazioni di ex fabbriche di mattoni rosse, localini accoglienti e colorati, prati enormi e aria frizzante. Se siete in partenza per Londra, fate un salto in Columbia Road e Shoreditch High, e vi sentirete sollevati].
#1 by Chicco on April 19, 2010 - 10:25
La natura torna a comandare. Le loro teste potrebbero a breve rotolare. Peccato per le loro carriere su cui hanno tanto investito. La storia si ripete e per chi non l’ha ancora capito e non si è preparato, la lezione potrà essere ancora più dura. Che si gustino pure i loro cocktail patinati perchè fra un po’ torneranno a mangiare zuppe di avena e patate lesse…di domenica…
#2 by giovanni on April 19, 2010 - 17:22
Mi stupisci Chicco, davvero, col tuo tono apocalittico e il richiamo al pauperismo, anche se debbo dire che già dalla nostra litigata virtuale su Leghismo,BingoBongo, buonismo sinistroide e tutto er cucuzzaro, avevo perfettamente afferrato la tua genuinità…
Sui neoyuppie, senior analyst o altre parolacce, londinesi o de noantri, più che del loro agire incosapevole e sospeso, sono atterrito dalle certe conseguenze che derivati, fondi sovrani e quattrini mal spesi avranno nelle nostre città, strade, nelle nostre case coi divani di ecopelle…
#3 by momo on April 20, 2010 - 08:28
non c’e’ inconsapevolezza… ho presente i loro discorsi mono-dose, perche ne sento tanti anche qua.
Non ho la visione di Chicco; la rivoluzione appartiene ormai al passato. Non mi azzardo a dire purtroppo, perche’ so che comunque nella nuoa rivoluzione sarei dalla parte dei ghgliottinati (se non con la prima ondata, piu con la seconda epurazione… un Marat, via).
Non c’e’ inconsapevolezza. Non c’e’ merito, mi spiace, nell’aver studiato 5 anni e ed essersi sudato un posto in UK a fare il fottuto broker.
Se ci sei, sai perche sei li e cosa fai, anche perche’ sarebbe un paradosso: sei cosi intelligente da stare li, ma al tempo stesso cosi ottuso da non capire perche’? Sei autistico?
Come i tedeschi che vicino a Dachau non sapevano dell’esistenza dei campi di sterminio (?).
Ci devo credere? Ok. Ma allora levatemi il “Sapiens” dal nome di famiglia, please.
#4 by Chicco on April 20, 2010 - 23:30
Una crescita costante non è sostenibile…quanto cazzo vuoi crescere!
Questo è quello che pensano…diventare sempre più grandi…più gonfi. Non per arricchirsi e godere la ricchezza ma per continuare a crescere ancora un po’ di più…quando si vorranno fermare. La spersonalizzazione di un soggetto che crea ricchezza come un azienda è una cosa pericolosissima…quando un azienda decide di fermarsi e comprarsi una barca e fare del giro del mondo…ce la vedi un’azienda su una barca…io no. Quindi un azienda cerca di crescere sempre…non mi interessa tanto del “come” fa questo ma mi interessa “perchè”…uno fa soldi ma sa come e sa perchè decide di fare soldi in quel modo…l’azienda o chiamala come vuoi non sa perchè…perchè in primis non ha un capolinea che per gli uomini è la morte e secondo perchè è fatta di persone che a rotazione vogliono la loro piccola parte…quando una generazione è appagata arriva l’altra ancora più affamata da quella precedente. Per me è una cosa terribile…non penso di essermi spiegato bene…ma cercate di usare un po’ la fantasia e di andare oltre alle parole con cui ho provato a desrivere il fenomeno…vedrete delle amebe che si nutrono per crescere sempre di più e chi le comanda non sa nemmeno forse il perchè. L’avidità in un bestiario moderno sarebbe disegnata come un organigramma cieco e famelico.
#5 by Chicco on April 20, 2010 - 23:33
E poi non richiamo il pauperismo…vedo solo la realtà con occhi disincantati dell’osservatore senza pregiudizi. Che presunzione…sono sempre stato in fondo in fondo un pezzo di merda…e se quel cazzo di vulcano non smetto ammazzo il primo inglese che incontro. Il 1 devo partire… 🙁
#6 by nicolizzo on April 21, 2010 - 12:11
piccolo ot personale. cioè parti il primo maggio? neanche il primo maggio con noi dopo pasqua, belin come cambiano i tempi….
#7 by gea on April 21, 2010 - 12:13
hanno riaperto heathow, domani si viaggia, anche io riesco a rientrare se tutto va bene.
mi sa che io sono in liguria il 1 maggio nico, cosa c’è in ballo?
(p.s. questa roba del “belin come cambiano i tempi mi ha spezzato il cuore, giuro)
#8 by Chicco on April 21, 2010 - 19:03
E lo so hai ragione…ma d’altronde che devo fare…
Pensa quanto siete fortunati voi…che vi fate primo maggio con la fidanzata e gli amici….io se va tutto bene la vedo la sera del primo mentre tutto il giorno me lo passo in giro…a proposito Gea mi ospiti venerdì prox a milano?
#9 by nicolizzo on April 22, 2010 - 08:31
presumo la solita ciappata nella piana di monticelli tempo permettendo, altrimenti pare che scanna in un “raro” momento di megalomania ha detto che ci mette la casa di campegli (io sono 30 anni che la devo vedere e ne ho ancora 29….). Ciappata che negli ultimi anni ha rappresentato (con quella di fine estate a carasco da micky anche se un pò imbastardita) l’unico momento in cui ci si riuniva tutti…..belin (di nuovo) ce ne saranno di week end
#10 by nicolizzo on April 22, 2010 - 08:35
errata corrige: pare che scanna abbia detto.
Serata difficile ieri, ho visto videocracy con lele mora che ti fa ascoltare tutta “faccetta nera” dal suo palmare e corona che si unge completamente nudo allo specchio….tra l’altro quell’ominide lì alle maldive deve aver sfruttato un gioco di luci notevole perchè non mi sembra poi così “dotato” come voleva far credere…..discorsi allucinanti..serata diffcile
#11 by gea on April 22, 2010 - 22:10
sulle doti di corona non saprei commentare, sull’orrore che mi fanno mora e compagnia cantante invece potrei parlare a lunghissimo…
#12 by gea on April 22, 2010 - 22:10
per il primo maggio, io 99 su cento ci sono, con diego