Archive for June 4th, 2010

ma la musica quando va in prescrizione?

Una delle scocciature di quando ci si lascia è che si perde la musica dell’altro. Almeno a me succede. Settimane, mesi, anni a fare micimicucicucicaracara su quel riff non si dimenticano con la velocità con cui scorrono i pensieri: non resta che fare sparire la playlist dall’iPod.

Però è una rottura di palle vera. Intanto perché, essendo che normalmente non mi accoppio con dei decerebrati musicali, perdo della musica bella. Poi perché a volte perdo anche della musica mia, quella che io ho portato nel micimicicucicucibaribau. Il lui di una delle mie prime storie serie [come se fossero state cento, io nota mangiatrice di uomini: risate a fondo sala] aveva una fissa per Ligabue. E vabbé, da adolescenti si perdona tutto (o quasi), e comunque Ligabue non è stata una gran perdita, direi anzi che mi ha fatto un favore; in ogni caso, per anni, quando qualcuno mi parlava del rocker salame e tigelle pensavo a che razza di uomo triste fosse (fossero: il qualcuno e Ligabue).

Negli anni le cose sono migliorate, o peggiorate se viste nell’ottica del fine rapporto. Mi sono saltati Battisti, Vasco Rossi (salvo solo Cosa succede in città, per fortuna), pezzi di Paolo Conte, pezzi di Tom Waits, tanti Pink Floyd, Janis Joplin, Viola Valentino (mica cazzi), Guccini, pezzi dei Cure, Ben Harper, gli Oasis, Einaudi, i CCCP, i Depeche, David Bowie e anche altri, che al momento non mi vengono in mente ma se metto l’iPod su shuffle sicuro passo mezz’ora a skippare prima di trovare qualcosa di bello liscio senza scanalature emozionali cui aggrapparsi. Gli unici che ho difeso con le unghie e con i denti sono sempre stati i Radiohead, che vengono prima di tutto il resto, e hanno ragione d’esistere a prescindere, come direbbe Totò.

Ma lo sforzo più disumano di tutti è quello di trovare qualcosa di neutro. Qualcosa che puoi mettere in modalità random  mentre vai a correre senza doverti contorcere con la mano nella tasca della felpa per saltare la canzone col rischio di perdere il ritmo. E’ una fatica improba. Richiede aggiornamento costante, una connessione Internet superveloce, voglia di aprirsi al mondo, letture di rivistette e mailing list, scavi archeologici nel passato prepuberale; oppure un amico come Maurizio Camagna. I miei acquisti degli ultimi mesi, oltre a Lady Gaga – genio – sono Belle and Sebastian, Paolo Nutini, le Pipettes, i Pulp e Fabri Fibra. Forse dimentico qualcuno, ma questi di certo sono andati per la maggiore.

Però che noia. Trenta giga di musica di cui un terzo inservibile. Non è giusto: ma quando vanno in prescrizione i ricordi musicali?

[N.B. Il verde di oggi, per cui si ringrazia Belinde (oltre che per tutto il resto), è legato a questa iniziativa qua. Aderite numerosi].

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